
Gian Luigi Zanette (in arte GiaZan) nasce il 3 settembre 1932 a Cordignano (TV).
Consegue il diploma di Maestro d’Arte in affresco e pittura decorativa presso l’Istituto Statale d’Arte dei Carmini di Venezia; frequenta poi, sempre a Venezia, l’Accademia di Belle Arti come allievo del Maestro Guido Cadorin. Più tardi, ancora a Venezia, perfeziona la tecnica dell’incisione presso il Centro Internazionale di Grafica, seguendo i corsi del Maestro Riccardo Licata.
Nel 1956 inizia l’attività di docente di Disegno e Storia dell’Arte negli Istituti Statali e parallelamente comincia la sua attività espositiva partecipando alla 44^ Collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa a Venezia e all’Esposizione Provinciale di Arte Contemporanea a Treviso al Palazzo dei Trecento. Ed è proprio in questa occasione che Zanette opera la sua scelta espressiva presentando i suoi primi “graffiti” monocromi che contrastano nettamente con le precedenti esperienze scolastiche. I “graffiti”, non più in bianco e nero ma a colori, risultato di una ricerca condotta in piena autonomia e umiltà, con l’attenzione rivolta alla vita individuale e collettiva nelle sue espressioni più naturali e comuni, dominano fino agli anni settanta esposizioni personali e collettive tra cui egli amava ricordare l’Exposition des Artistes de Trévise à Orléans (1960) e la V Biennale di Arte Sacra all’Angelicum di Milano (1961).
Nel 1985, in occasione dei trent’anni di attività artistica, la Provincia di Treviso gli dedica una antologica nell’ex convento di S. Pietro in Asolo, presentata dal prof. Eugenio Manzato, e nel 1988 il Comune di Sacile dispone, nell’ex chiesa di S. Gregorio, una rassegna di opere dal 1976 al 1988, curata e presentata dal prof. Giuseppe Mazzariol, ordinario di Storia dell’Arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che sottolinea il mutamento linguistico di GiaZan, il venir meno del “graffito” a favore di una pittura meno descrittiva e più simbolica.
Nel 1990, in occasione dei trentacinque anni di attività, Zanette “ ritorna “ a Venezia con le sue opere più recenti che vengono esposte nelle sale del Museo di Sant’Apollonia. L’esposizione è presentata dal prof. Camillo Semenzato, ordinario di Storia dell’Arte all’Università di Padova
Nel 1993 l’Università degli Studi di Urbino organizza una sua mostra che viene allestita presso il Centro Universitario di Palazzo Petrangolini e presentata dal prof. Gastone Mosci, docente di detta Università.
Nel 1995, nell’ambito delle manifestazioni che celebrano “Lussemburgo Capitale Europea della Cultura “, viene invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Lussemburgo ad esporre nel Granducato, a Dudelange, presso la Galleria Comunale d’Arte “Dominique Lang”.
Dal 2000 la sua opera Anelito di speranza donata al Cardinale Virgilio Noè, Vicario Generale del Papa per la Città del Vaticano, è ospitata nella Fabbrica di San Pietro in Vaticano.
Spirito libero, mai ripetitivo (benché sempre fedele a se stesso), GiaZan non ha mai rinunciato al rischio e alla sfida.
Negli ultimi anni, sostenuto da una inesauribile fantasia e da una capacità tecnica non comune, ha intrapreso nuove strade, sperimentando nuovi contenuti e mezzi espressivi, traendo ispirazione soprattutto dai suoi viaggi più recenti .
Il 2006 segna per Zanette il raggiungimento di cinquant’anni di attività espositiva che viene ripercorsa nella mostra antologica “Graffiare l’assoluto” allestita a Ca’ dei Carraresi a Treviso, curata dal prof. Giorgio Fossaluzza, docente di Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Verona e da Giovanni Bianchi dell’Università di Padova.
GiaZan muore il 28 dicembre 2010 a Conegliano.
Nel 2012, a ricordo del Maestro, il Lions Club Conegliano e il Comune di Conegliano promuovono nella prestigiosa sede di Palazzo Sarcinelli la mostra “Alfabeti di Luce”, curata e presentata da Lorena Gava, che ripercorre l’evoluzione artistica di GiaZan dai primi “graffiti” ai lavori informali dell’ultima stagione espressiva.